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Le persone che cambiano il mondo

Stupido è chi lo stupido fa
[Forrest Gump]

Premessa

Questa pagina riprende la discussione sulla visione della società suggerita dalla metafisica della Qualità.

Nel modello di Pirsig i valori sociali sono generati da due tipi di forze: il comportamento degli esseri umani, che definiscono gli epifenomeni del livello superiore (modello di campo) e l'azione della società su se stessa, sulla quale abbiamo poco controllo (modello sistemico). Nel modello di Pirsig tali modelli non sono esclusivi ma complementari, come suggerito dall'analisi degli schemi statici di livello inferiore (fisici, chimici o biologici).

Discutendo alcune delle applicazioni pratiche della metafisica della Qualità abbiamo visto come un modo per cambiare la società sia cambiare il nostro comportamento, giorno dopo giorno, mettendo in atto un processo evolutivo capace di far evolvere la struttura "genetica" dell'aggregato società. In questa sezione spieghiamo come la teoria può essere applicata per identificare la natura delle persone che contribuiscono al mutamento sociale, concentrandoci in particolare sulle persone responsabili di dare inizio al mutamento, ovvero coloro che per primi manifestano un comportamento o un'ideologia diversi da quelli socialmente accettati.

Approccio alla questione

I mutamenti sociali avvengono in varie maniere, ma quasi sempre sono piuttosto lenti e richiedono un certo tempo, per cui è lecito assumere come tesi di lavoro che i mutamenti nascano prima all'interno di un piccolo gruppo, si diffondano poi all'interno di una nicchia sociale, ed infine prendano piede sull'intera società. Per giustificare il nostro approccio suddividiamo il mutamento in quattro fasi. Tale suddivisione viene operata per pura comodità d'analisi, allo scopo di definire i termini, senza alcuna pretesa di proporre un modello funzionale.

Movimento sociale
  1. Nascita: alcuni individui propongono una nuova idea o un nuovo comportamento, diversi da quelli attualmente in vigore e perciò in contrasto con la morale corrente.
    Esempio: nel 1768, dopo una disputa salariale, alcuni marinai inglesi decidono di scioperare ammainando le vele.

  2. Crescita: alcune persone approvano il nuovo comportamento, o la nuova ideologia, ed iniziano ad imitarlo.
    Esempio: nel 1800 la pratica dello sciopero prende piede in Inghilterra, Francia e Germania.

  3. Diffusione: il movimento si diffonde e si organizza, lottando per la propria affermazione nella società.
    Esempio: i sindacati agiscono affinché lo sciopero venga riconosciuto come forma di protesta legale.

  4. Affermazione: il movimento viene riconosciuto dalle autorità e assume valore istituzionale.
    Esempio: lo sciopero diventa una pratica riconosciuta dalla società, ovvero un comportamento moralmente accettato

Tutte le persone che contribuiscono, in qualsiasi tempo e modo, al mutamento sociale sono persone che cambiano il mondo. Sono necessari sia gli "apripista", che danno origini al mutamento, sia gli "attivisti" che lo diffondono, sia i "politici" che lo trasformano in valore sociale ufficiale. A nostro parere le competenze e la natura degli "apripista", che agiscono soprattutto alla nascita del movimento, sono molto diverse dalle competenze delle altre persone che contribuiscono alla causa. Attivisti e politici, che si attivano durante le fasi di crescita, diffusione e affermazione, cercano di imporre il movimento perché lo credono moralmente giusto, e per questo motivo non esitano a mettere in atto tutte le strategie tipiche della lotta sociale, che può andare dalla propaganda alla guerra civile.

In altre parole, dopo la sua nascita, se un movimento si afferma a livello sociale ciò avviene per mezzo di una sorta di selezione naturale che premia la nuova morale in base a meccanismo come la legge del più forte o la vittoria delle minoranze intransigenti. Infatti, come la storia insegna, tutte le morali (o civilità) di natura "accomodante" sono state sconfitte (e poi assorbite) dal morali più aggressive, imperialiste o espansioniste (vedasi la cultura celtica o la cultura degli indiani d'america).

Il meccanismo di selezione naturale, che entra in gioco durante le fasi di crescita, diffusione e affermazione del mutamento sociale, è già abbondantemente studiato in politica, sociologia e storia. Per questo motivo qui ci occuperemo solamente della fase di nascita del mutamento sociale che, tra l'altro, è quello che il modello di Pirsig associa alla Qualità Dinamica: preferiamo concentarci solo su tale aspetto perché a nostro parere è quello più importante e interessante, poiché precedente e necessario a tutti gli altri.

Nella pagina dedicata alle contraddizioni sociali affrontiamo invece un altro ostacolo al mutamento sociale, che nasce quando una società riconosce un valore come moralmente giusto a livello intellettuale, ma di fatto lo tratta come immorale a livello sociale, ovvero non lo propone come comportamento maggioritario.

Intelligenza ed evoluzione

Prima di descrivere in generale il modus operandi di coloro che innescano i mutamenti sociali, facciamo qualche confronto tra la teoria di Pirsig e la definizione di intelligenza di Jean Piaget.

Jean Piaget

Secondo Piaget l'intelligenza è un caso particolare di adattamento, o accomodamento, dell'individuo all'ambiente. E' fondamentale notare l'uso delle parole adattarsi e accomodarsi, anziché l'uso del termine adeguarsi. Dal punto di vista del modello di Pirsig, adeguarsi significa che lo schema di livello inferiore (l'uomo) si modella su immagine degli schemi di valore morale maggioritari, suggeriti dallo schema di livello superiore (società). Adattarsi significa invece cambiare il proprio schema in risposta all'ambiente, ma senza sottomettersi allo schema imposto, anzi: in generale la direzione dell'adattamento potrebbe rendere lo schema del soggetto ancora più diverso dallo schema suggerito dalla società.

Esemplificando, consideriamo una persona di carnagione bianchissima che viene invitata ad andare al mare con gli amici, tutti amanti della tintarella. Supponiamo che la persona voglia partecipare alla gita ma non le piaccia l'idea di prendere il sole. Se rifiutasse si comporterebbe in modo stupido1, dimostrando bassa intelligenza.

Se invece si adeguasse, accettando di prendere il sole come gli altri (integrazione sociale), dimostrerebbe un comportamento di media intelligenza. Se infine accettasse di prendere il sole, proteggendosi con una crema solare a schermo totale, dimostrerebbe invece un'alta intelligenza, poiché sarebbe in grado di adattarsi alla situazione, senza adeguarsi (in questo caso si parla di inclusione sociale, anziché integrazione sociale).

Applicando la teoria di Piaget al modello di Pirsig, e identificando la Qualità Dinamica biologica con l'insieme delle intelligenze interpersonale e intrapersonale teorizzate da H. Garder nella sua teoria sulle intelligenze multiple, possiamo identificare alcune situazioni tipiche:

  • Le persone di bassa intelligenza sociale, ovvero gli schemi umani dotati di poca Qualità Dinamica al livello biologico, sono destinate a vivere come disaddatti. Eppure, se il loro malessere trova sfogo nella società, esse si tramutano in una forza dinamica per la società. In altre parole, avere poca Qualità Dinamica a livello personale corrisponde in tal caso a contribuire con molta Qualità Dinamica a livello sociale.

  • Le persone di bassa intelligenza sociale che si chiudono nel loro mondo e non comunicano il loro disagio, sono invece prive di Qualità Dinamica sia a livello personale (biologico), sia a livello superiore (sociale). Esse vivono male l'esistenza e non contribuiscono in alcun modo all'evoluzione della società.

  • Le persone di alta intelligenza sociale, ovvero gli schemi umani dotati di alta Qualità Dinamica al livello biologico, si adattano bene all'ambiente ed hanno una vita piena di soddisfazioni e successi, senza troppa fatica. Esse però contribuiscono poco all'evoluzione sociale, perché non si adoperano per cambiare la società in cui vivono, visto che riescono a risolvere i problemi adattandosi alle situazioni. In questo caso ad un'alta Qualità Dinamica al livello biologico, corrisponde una Qualità Dinamica mediocre al livello sociale.

  • Le persone di media intelligenza sociale, ovvero gli schemi umani dotati di media Qualità Dinamica al livello biologico, si adeguano ad ogni situazione, subendo passivamente i suggerimenti della società. Esse vivono serenamente e con il minimo sforzo, in quanto seguono passivamente le direttive sociali. Per questo motivo non contribuiscono affatto all'evoluzione sociale. In questo caso ad una Qualità Dinamica mediocre al livello biologico corrisponde una scarsa o quasi nulla Qualità Dinamica al livello sociale.

I casi sopra esposti rappresentano solo alcuni esempi, poiché esistono molte combinazioni possibili e modi diversi di reagire ad una stessa situazione. Ad esempio un filantropo ricco ed influente potrebbe approfittare del suo successo per migliorare la società: in tal caso si avrebbe un'alta Qualità Dinamica a livello sociale, indipendentemente dalla Qualità Dinamica del livello biologico inferiore. Osserviamo però che, almeno secondo lo scrittore e filologo inglese J.R.R. Tolkien, casi del genere sono estremamente rari, poichè il "potere corrompe coloro che ottengono il successo".

Mappa cittadina

Per fare un esempio concreto consideriamo un quartiere cittadino situato davanti ad un grande parco, in centro città.

Supponiamo che per attraversare la strada siano disponibili solamente due strisce pedonali, collocate a circa un chilometro di distanza l'una dall'altra. In tal situazione (chiaramente fittizia), i cittadini che abitano in A e C non hanno difficoltà a recarsi al parco: escono di casa, attraversano la strada e sono al parco. Coloro che invece abitano in B devono camminare mezzo chilometro per arrivare all'attraversamento pedonale (all'andata) e altro mezzo chilometro al ritorno, per un totale di un chilometro. In tale situazione, coloro che hanno solo mezz'oretta di tempo libero e abitano in B avranno poca voglia di andare al parco, perché impiegherebbero più tempo a camminare lungo la strada che a rilassarsi nel parco.

La persona di elevata Qualità Dinamica a livello biologico si adatterà senza adeguarsi, ovvero: aspetta che ci sia poco traffico, controlla che non ci siano vigili nei paraggi e attraversa fuori dalle strisce. Una soluzione che apparentemente non fa male a nessuno, ma di fatto contribuisce a lasciare inalterato lo stato delle cose, e quindi corrisponde ad una bassa Qualità Dinamica a livello sociale.

La persona di media Qualità Dinamica a livello biologico si adegua passivamente alla situazione: cammina fino alle strisce più vicine e mette in conto 10-15 minuti di camminata in più. Anche in questo caso abbiamo una bassa Qualità Dinamica a livello sociale, perché il suo comportamento non altera la realtà esistente.

Le persone di bassa Qualità Dinamica a livello biologico, ovvero i potenziali disaddatti, subiranno la cosa come un torto e si arrabbieranno. Alcuni di loro potrebbero andare in comune a protestare, esercitando così un'elevata spinta dinamica a livello sociale. Altri, ancora più ostinati, potrebbero essere talmente convinti di aver ragione da attraversare la strada nel punto B, fuori dalle strisce, senza curarsi del traffico, pretendendo che siano gli automobilisti a rallentare.

E' il classico esempio di "chi si fa giustizia da sè", convinto di agire in virtù di un diritto umano sacrosanto, dettato dal senso della giustizia, affermando che "la società non è giusta" oppure "lo Stato ha gestito male la cosa".

Se una di queste persone venisse investita mentre attravesa la strada senza guardare, forse la notizia farebbe scalpore. Se la persona venisse poi gravemente ferita, o rimanesse addirittura uccisa, lo scandalo sarebbe ancora più grande, e la società probabilmente reagirebbe applicando dei cambiamenti piuttosto vistosi (non importa di che tipo).

Nota: alcuni lettori hanno obiettato che quest'ultimo esempio sia poco realistico. Secondo loro, se nella realtà uno stupido morisse attraversando fuori dalle strisce, la viabilità cambierebbe per qualche mese o anno, ma dopo un po' qualche "potere" (un assessore corrotto, un imprenditore influente, un comitato di cittadini ecc.) si attiverebbe per far tornare tutto come prima. Obiezioni di questo tipo ci constringono a ripetere il messaggio: il cambiamento di cui parliamo avviene negli anni o addirittura nei secoli (vedasi esempio sullo sciopero), e raramente nell'arco di una singola esistenza umana. Potrebbero essere necessari molti martiri, e molti passi indietro, prima di veder attuato il cambiamento innescato dal comportamento degli stupidi.

E' importante sottolineare che il cambiamento di cui parliamo non va per forza nella direzione a favore degli stupidi.

Ad esempio, nel caso appena visto (attraversamento della strada), il cambiamento potrebbe concretizzarsi nella chiusura della strada, nello smantellamento del parco o qualche altra piccola "rivoluzione" locale. In ogni caso ciò avvalora la nostra tesi, perché il comportamento (o sacrificio) di pochi stupidi spinge comunque un'intera comunità a modificare la sua organizzazione interna (vero qualsiasi sia la natura del cambiamento).

Esempio di modello fisico

L'esempio della strada e del parco suggerisce che siano proprio gli "stupidi", ovvero coloro incapaci di adattarsi o adeguarsi all'ambiente, ad attuare un comportamento che si manifesta come spinta dinamica a livello sociale. La loro determinazione (o ostinazione) ad essere diversi fà si che essi vengano osteggiati, ma anche la società uscirà giocoforza leggermente modificata dallo scontro. Chi conosce le leggi della fisica noterà che la situazione assomiglia al modello degli urti, basato sulla legge di conservazione della quantità di moto.

Per applicare il modello alla nostra tesi possiamo pensare alla massa di un movimento sociale come al numero di persone che lo compongono, mentre la velocità di una particella puntiforme può essere pensata come la determinazione della persona nel lottare per l'affermazione del movimento.

Urto tra biglie

Secondo la fisica è necessario un urto tra due oggetti, ovvero un'interazione, affinché essi cambino velocità o direzione di moto. Se i due oggetti non si toccano, ovvero non interagiscono, allora procedono immutati ciascuno per la propria strada. Dopo l'urto l'oggetto di massa inferiore subirà enormi cambiamenti, mentre l'oggetto di massa superiore subirà cambiamenti minimi. Nel caso del singolo essere umano (l'oggetto di massa inferiore) tali cambiamenti potrebbero essere sofferenze, malattie o addirittura la morte. L'oggetto di massa superiore (lo schema sociale) in generale subirà modifiche lievi, ma non trascurabili.

Se gli esseri umani che applicano la spinta dinamica crescono di numero, la loro massa aumenta e quindi aumentano anche gli effetti sulla società. Analogamente, se gli agenti dinamici aumentano la loro determinazione, aumenta la loro velocità e quindi la loro quantità di moto, per cui dopo l'urto la società subisce variazioni più consistenti.

Esemplificando, una manifestazione di protesta alla quale partecipano centomila persone, in maniera civile e senza disordini, ha circa la stessa quantità di moto, ovvero circa la stessa spinta dinamica, di una sola persona che si toglie la vita in nome di una causa.

Possiamo quindi riassumere così le nostre conclusioni:

  • Sia il modello di Pirsig che i modelli ipotizzati da Piaget e Gardner suggeriscono che la nascita dei movimenti sociali è in generale attuata da persone di bassa Qualità Dinamica a livello biologico individuale, ovvero coloro incapaci di adeguarsi o adattarsi, che per questo motivo possono essere considerati "socialmente stupidi", "ostinati" o "bastian contrari".

  • Indifferentemente dall'esito della spinta dinamica, per quanto visto nella discussione sul modello sociale di Pirsig, le conseguenze sugli agenti dinamici saranno sempre e comunque negative, non importa che la loro azione sia utile o dannosa alla società. In altre parole gli innovatori saranno sempre osteggiati dai loro contemporanei, e solamente col senno di poi, a seconda di come la società accoglierà il mutamento, saranno riconosciuti come "apripista" oppure come "criminali" (ai posteri l'ardua sentenza)2.

  • Nel tempo presente, l'unica discriminazione morale applicabile sulle persone "socialmente stupide", andrebbe basata sulla direzione nella quale esse sfogano il loro disagio. Se l'azione è rivolta verso la società (nel bene e nel male), siamo davanti ad un agente dinamico e quindi potenzialmente utile. Se invece l'azione è rivolta verso l'interno (chiusura in se stessi), l'agente dinamico è inutile per la società. Per "azione verso l'esterno" intendiamo sia un comportamento pratico, sia la diffusione delle proprie idee (il concetto è approfondito qui).

Facendo un paragone con gli schemi di livello inferiore (livello molecolare e livello biologico) un agente dinamico che non lavora per cambiare la società è un agente cancerogeno per l'organismo ospitante, ovvero un disaddatato. Al contrario, un agente dinamico che si ribella potrebbe essere una cellula evolutiva, che porterà il sistema a migliorare, oppure una cellula malata, che provoca (principalmente ma non solo) dei danni. In questi termini molte categorie di agenti dinamici sono discriminabili solo a posteriori, e risultano moralmente indistinguibili nel modello di Pirsig.

Alcuni esempi classici: partigiani versus terroristi, rivoluzionari versus criminali, geni incompresi versus pazzi visionari.

Stupidità e innovazione

Un altro modo di esprimere la nostra tesi, in maniera meno rigorosa ma forse più intuitiva, è quella di osservare che occorre una certa dose di "stupidità" per andare contro corrente e far nascere un movimento sociale. Infatti, in base a quanto già visto nel modello sociale di Pirsig, ogni spinta dinamica innovativa rappresenta per definizione un comportamento immorale, anzi: nel momento in cui un certo comportamento è praticato da una sola persona (che funge da apripista), la misura della sua immoralità è la massima possibile, poiché tutto il resto della società si comporta diversamente. In altre parole:

Chi agisce per migliorare uno schema sociale, sia esso una famiglia, una compagnia di amici, un'associazione o una nazione, deve aspettarsi che il gruppo reagisca con astio, timore o derisione. E' inutile arrabbiarsi o lamentare ingratitudine da parte dei benificiari della nostra azione dinamica, poiché la loro ostilità è una legge di natura, dovuta al fatto che qualsiasi spinta dinamica è, per definzione, un valore immorale e quindi una minaccia per la società.

Precisiamo che è umano rimanere delusi dall'ingratitudine altrui, ma occorre capire che essa è una reazione naturale, dettata dalla Qualità Statica, di cui l'ingratitudine è un effetto e non la causa. In altre parole, chi vuole attivarsi per produrre un cambiamento sociale dovrebbe farlo con l'aspettativa di suscitare ostilità e non con la speranza di essere apprezzato per quello che fa. E' lecito arrabbiarsi, sfogarsi o restare delusi per le reazioni ostili della società, ma ciò andrebbe fatto in modo consapevole, senza chiedersi se le reazioni della società siano ingiuste o sbagliate, ma accettandole piuttosto come naturali.

Schiavi in catene

In ogni caso, qualunque sia il livello di consapevolezza della persona che mette in pratica un comportamento diverso da quelli socialmente approvati, subendo così la reazione avversa della società, egli sarà sempre e comunque considerato uno stupido agli occhi dei suoi contemporanei. Pensiamo al primo (ipotetico) americano che decise di rinunciare ai propri schiavi, nel 1800, quando la schiavitù era ancora moralmente accettata e legalmente riconosciuta.

La scelta equivalente, al giorno d'oggi, sarebbe quella di un allevatore che lascia liberi i suoi animali per diventare agricoltore, perché convinto che gli animali abbiano gli stessi diritti degli esseri umani. Eppure, così come oggi è comunemente ritenuto giusto tenere gli animali in fattoria, nel 1800 era comunemente ritenuto giusto avere degli schiavi.

Furono proprio i primi americani che, passando per "stupidi", decisero di liberare i propri schiavi, ad essere i precursori del movimento di abolizione della schiavitù. Il fatto che parteggiare per gli schiavi, all'epoca, fosse considerato un comportamento immorale, stupido e cattivo, è raccontato in modo divertente da Mark Twain, nel suo libro Le avventure di Huckleberry Finn:

"E va bene, allora andrò all'inferno" e quindi strappai il foglietto. Erano pensieri tremendi e parole tremende, ma erano state pronunciate. E le lasciai pronunciate com'erano e non pensai neppure di modificarle. Mi scacciai dalla mente l'intera faccenda e dissi che mi sarei rimesso a fare il cattivo, che era la mia linea, essendoci stato allevato, mentre l'altra non lo era. E tanto per cominciare, mi sarei messo a lavorare per sottrarre Jim alla schiavitù ancora una volta, e se avessi potuto escogitare qualcosa di peggio avrei fatto anche quello, perchè dato che c'ero dentro, e dentro per sempre, tanto valeva che andassi fino in fondo.


Note

1) Col presente saggio vogliamo dare un'accezione positiva al ruolo dei cosiddetti stupidi. Ovviamente la nostra definizione di stupidità è parecchio diversa dall'accezione comune del termine. Per un approccio meno serioso (che porta infatti a conclusioni diverse dalle nostre) vedasi il divertente saggio del proff. Cipolla.

2) New opinions are always suspected, and usually opposed, without any other reason but because they are not already common [John Locke]


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