Le persone che cambiano il mondo
Stupido è chi lo stupido fa
[Forrest Gump]
Premesse
Questa pagina riprende la discussione sulla visione della
società
suggerita dalla metafisica della Qualità.
Nel modello di Pirsig i valori sociali sono generati da due tipi di forze: il comportamento degli esseri umani,
che definiscono gli epifenomeni del livello superiore (modello di campo) e l'azione della società su se stessa, sulla
quale abbiamo poco controllo (modello sistemico).
Nel modello di Pirsig tali modelli non sono esclusivi ma complementari, come suggerito dall'analisi degli
schemi statici
di livello inferiore (fisici, chimici o biologici).
Discutendo poi alcune delle
applicazioni pratiche
della metafisica della Qualità abbiamo visto come un modo per cambiare la società sia cambiare il nostro
comportamento, giorno dopo giorno, mettendo in atto un processo evolutivo capace di far evolvere la struttura "genetica"
dell'aggregato società.
In questa sezione spieghiamo come la teoria può essere applicata per identificare la natura delle persone che contribuiscono
al mutamento sociale, concentrandoci in particolare sulle persone responsabili di dare inizio al mutamento, ovvero coloro che
per primi manifestano un comportamento o un'ideologia diversi da quelli socialmente accettati.
Approccio alla questione
I mutamenti sociali avvengono in varie maniere, ma quasi sempre sono piuttosto lenti e richiedono un certo tempo, per cui è lecito assumere come tesi di lavoro che i mutamenti nascano prima all'interno di un piccolo gruppo, si diffondano poi all'interno di una nicchia sociale, ed infine prendano piede sull'intera società. Per giustificare il nostro approccio suddividiamo il mutamento in quattro fasi. Tale suddivisione viene operata per pura comodità d'analisi, allo scopo di definire i termini e senza alcuna pretesa di fornire un modello funzionale.
Tutte le persone che contribuiscono, in qualsiasi tempo e modo, al mutamento sociale sono persone
che cambiano il mondo. Sono necessari sia gli "apripista", che danno origini al mutamento, sia gli "attivisti"
che lo diffondono, sia i "politici" che lo trasformano in valore sociale ufficiale. A nostro parere le competenze e la natura
degli "apripista", che agiscono soprattutto alla nascita del movimento, sono molto diverse dalle competenze delle altre
persone che contribuiscono alla causa. Attivisti e politici, che agiscono soprattutto durante le fasi di crescita,
diffusione e affermazione, cercano di imporre il movimento perché (per definizione) lo credono moralmente giusto, e
per questo motivo non esitano a mettere in atto tutte le strategie tipiche della lotta sociale, che può andare
dalla propaganda alla guerra civile.
In altre parole, dopo la sua nascita, se un movimento si afferma a livello sociale ciò avviene per mezzo di una sorta
di selezione naturale che premia la nuova morale in base alla legge del più forte.
Infatti, come la storia insegna, tutte le morali (o civilità) di natura "accomodante" sono state sconfitte (e poi assorbite)
dalle morali più aggressive, imperialiste o espansioniste (vedasi la cultura celtica e la cultura degli indiani d'america).
Il meccanismo di selezione naturale, che entra in gioco durante le fasi di crescita, diffusione e affermazione del
mutamento sociale, è già abbondantemente studiato in politica, sociologia e storia. Per questo motivo qui ci occuperemo solamente
della fase di nascita del mutamento sociale che, tra l'altro, è quello che il modello di Pirsig
associa alla Qualità Dinamica: preferiamo concentarci solo su tale aspetto dal problema perché a nostro parere è quello più
importante e interessante, poiché è ovviamente precedente e necessario a tutti gli altri.
Nella pagina dedicata alle
contraddizioni sociali
affrontiamo invece un altro ostacolo al mutamento sociale, che nasce quando una società riconosce un certo valore
moralmente giusto a livello intellettuale, ma di fatto lo tratta come immorale a livello sociale, ovvero non lo
propone come comportamento maggioritario.
Intelligenza ed evoluzione
Prima di descrivere in generale il modus operandi di coloro che generano i mutamenti sociali, facciamo
qualche confronto tra la teoria di Pirsig e la definizione di intelligenza di
Jean Piaget.
Secondo Piaget, l'intelligenza è un caso particolare di adattamento, o accomodamento, dell'individuo all'ambiente.
E' fondamentale notare l'uso delle parole adattarsi e accomodarsi, anziché l'uso del termine
adeguarsi. Nei termini del modello di Pirsig, adeguarsi significa che lo schema di livello inferiore (l'uomo)
si modella su immagine degli schemi di valore morale maggioritari, suggeriti dallo schema di livello superiore
(società). Adattarsi significa invece cambiare il proprio schema, in risposta all'ambiente, ma senza assumere
lo schema imposto, anzi: in generale la direzione dell'adattamento potrebbe rendere lo schema umano ancora più
diverso dallo schema suggerito dalla società.
Esemplificando, consideriamo una persona di carnagione bianchissima che viene invitata ad andare al mare
con gli amici, tutti amanti della tintarella. Supponiamo che la persona voglia partecipare alla gita ma non le piaccia
l'idea di prendere il sole. Se rifiutasse si comporterebbe in modo stupido
1, dimostrando bassa intelligenza.
Se si adeguasse, accettando di prendere il sole come gli altri (integrazione sociale), dimostrerebbe un comportamento di
media intelligenza. Se accettasse di prendere il sole, proteggendosi con una crema solare "a schermo completo",
dimostrerebbe invece un'alta intelligenza, poiché sarebbe in grado di adattarsi alla situazione, senza adeguarsi
(in questo caso si parla di
inclusione
sociale, anziché integrazione sociale).
Applicando la teoria di Piaget al modello di Pirsig, e identificando la Qualità Dinamica biologica con l'insieme delle
intelligenze interpersonale e intrapersonale teorizzate da H. Garder nella sua teoria sulle
intelligenze multiple,
possiamo identificare alcune situazioni tipiche:
I casi sopra esposti rappresentano solo alcuni esempi, poiché esistono molte combinazioni possibili e molti modi diversi
di reagire ad una stessa situazione. Ad esempio un filantropo ricco ed influente potrebbe approfittare del suo successo per
migliorare la società: in tal caso si avrebbe un'alta Qualità Dinamica a livello sociale, indipendentemente dalla Qualità Dinamica
del livello biologico inferiore. Osserviamo però che, almeno secondo lo scrittore e filologo inglese
J.R.R. Tolkien,
casi del genere sono estremamente rari, poichè il "potere corrompe coloro che ottengono il successo".
Per fare un esempio concreto consideriamo un quartiere cittadino situato davanti ad un grande parco, in centro città.
Supponiamo che per attraversare la strada siano disponibili solamente due strisce pedonali, collocate a circa
un chilometro di distanza l'una dall'altra.
In tal situazione (chiaramente fittizia), i cittadini che abitano in A e C non hanno difficoltà a recarsi al parco: escono di
casa, attraversano la strada e sono al parco. Coloro che invece abitano in B devono camminare mezzo chilometro per arrivare
all'attraversamento pedonale (all'andata) e altro mezzo chilometro al ritorno, per un totale di un chilometro.
In tale situazione, coloro che hanno solo mezz'oretta di tempo libero e abitano in B avranno poca voglia di andare al parco,
perché impiegherebbero quasi più tempo a camminare lungo la strada che a rilassarsi nel parco.
La persona di elevata Qualità Dinamica a livello biologico si adatterà senza adeguarsi, ovvero: aspetta che ci sia poco traffico,
controlla che non ci siano vigili nei paraggi e attraversa fuori dalle strisce. Una soluzione che apparentemente non fa male
a nessuno, ma di fatto contribuisce a lasciare inalterato lo stato delle cose,
e quindi corrisponde ad una bassa Qualità Dinamica a livello sociale.
La persona di media Qualità Dinamica a livello biologico si adegua passivamente alla situazione: cammina fino alle
strisce più vicine e mette in conto 10-15 minuti di camminata in più. Anche in questo caso abbiamo una bassa Qualità Dinamica a
livello sociale, perché il suo comportamento non altera la realtà esistente.
Le persone di bassa Qualità Dinamica a livello biologico, ovvero i potenziali disaddatti, subiranno la cosa come
un torto e si arrabbieranno. Alcuni di loro potrebbero andare in comune a protestare, esercitando così un'elevata spinta
dinamica a livello sociale. Altri, ancora più ostinati, potrebbero essere talmente convinti di aver ragione da attraversare
la strada nel punto B, fuori dalle strisce, senza curarsi del traffico, pretendendo che siano gli automobilisti a rallentare.
E' il classico esempio di "chi si fa giustizia da sè", perché convinto di agire in virtù di un diritto umano sacrosanto, dettato
dal senso della giustizia, affermando che "la società non è giusta" oppure "lo Stato ha gestito male la cosa".
Se una di queste persone venisse investita mentre attravesa la strada senza guardare, forse la notizia farebbe scalpore.
Se la persona venisse poi gravemente ferita, o rimanesse addirittura uccisa, lo scandalo sarebbe ancora più grande,
e la società probabilmente reagirebbe applicando dei cambiamenti piuttosto vistosi (non importa di che tipo).
Esempio di modello fisico
L'esempio mostra come spesso siano proprio gli "stupidi", ovvero coloro incapaci di adattarsi o adeguarsi all'ambiente,
ad avere un comportamento che si manifesta come spinta dinamica a livello sociale. La loro determinazione ad essere diversi,
come schema biologico, dallo schema sociale ospitante, fà si che essi vengano osteggiati, ma dallo scontro conseguente
anche la società ne uscirà leggermente modificata. Chi conosce le leggi della fisica noterà che la situazione
assomiglia al modello degli urti, basato sulla legge di
conservazione della quantità di moto.
Per applicare tale modello alla nostra tesi possiamo pensare alla massa di un movimento sociale come al numero
di persone che lo compongono, mentre la velocità di una particella puntiforme può essere pensata come la
determinazione della persona nel lottare per l'affermazione del movimento.
Secondo la fisica è necessario un urto tra due oggetti, ovvero un'interazione, affinché essi cambino velocità o direzione
di moto. Se i due oggetti non si toccano, ovvero non interagiscono, allora procedono immutati ciascuno per la propria strada.
Dopo l'urto l'oggetto di massa inferiore subirà enormi cambiamenti, mentre l'oggetto di massa superiore subirà
cambiamenti minimi. Nel caso del singolo essere umano (l'oggetto di massa inferiore) tali cambiamenti potrebbero essere sofferenze,
malattie o addirittura la morte. L'oggetto di massa superiore (lo schema sociale) in generale subirà modifiche lievi,
ma non trascurabili. Se gli esseri umani che applicano la spinta dinamica crescono di numero, la loro massa aumenta e quindi aumentano anche
gli effetti sulla società. Analogamente, se gli agenti dinamici aumentano la loro determinazione,
aumenta la loro velocità e quindi la loro quantità di moto, per cui dopo l'urto la società
subisce variazioni più consistenti.
Esemplificando, una manifestazione di protesta alla quale partecipano centomila persone, in maniera civile e
senza disordini, ha circa la stessa quantità di moto, ovvero circa la stessa spinta dinamica, di una sola persona
che si toglie la vita in nome di una causa.
Possiamo quindi riassumere così le nostre conclusioni:
Facendo un paragone con gli schemi di livello inferiore (livello molecolare e livello biologico) un agente dinamico che non lavora per cambiare la società è un agente cancerogeno per l'organismo ospitante, ovvero un disaddatato. Al contrario, un agente dinamico che si ribella potrebbe essere una cellula evolutiva, che porterà il sistema a migliorare, oppure una cellula malata, che provoca (principalmente ma non solo) dei danni. In questi termini molte categorie di agenti dinamici sono discriminabili solo a posteriori, e risultano moralmente indistinguibili nel modello di Pirsig. Alcuni esempi classici sono: partigiani versus terroristi, rivoluzionari versus criminali, geni incompresi versus pazzi visionari.
Stupidità e innovazione
Un altro modo di esprimere la nostra tesi, in maniera meno rigorosa ma forse più intuitiva, è quella di osservare che occorre una certa dose di "stupidità" per andare contro corrente e far nascere un movimento sociale. Infatti, in base a quanto già visto nel modello sociale di Pirsig, ogni spinta dinamica innovativa rappresenta per definizione un comportamento altamente immorale, anzi: nel momento in cui un certo comportamento è praticato da una sola persona (che funge da apripista), la misura della sua immoralità è la massima possibile, poiché tutto il resto della società si comporta diversamente. In altre parole:
Chi agisce per migliorare uno schema sociale, sia esso una famiglia, una compagnia di amici, un'associazione o un'intera nazione, deve aspettarsi che il gruppo reagisca con astio, timore o derisione. Non ha senso arrabbiarsi o lamentare ingratitudine da parte dei benificiari della nostra azione dinamica, poiché la loro reazione ostile è una legge di natura, dovuta al fatto che qualsiasi spinta dinamica è, per definzione, un valore immorale e quindi una minaccia per la società.
Precisiamo che è umano rimanere delusi dall'ingratitudine altrui, ma occorre capire che essa è una reazione naturale,
dettata dalla Qualità Statica, di cui l'ingratitudine è un effetto e non la causa. In altre parole, chi vuole attivarsi
per produrre un cambiamento sociale dovrebbe farlo con l'aspettativa di trovare ostacolo e non con la speranza di
essere apprezzato per quello che fa. E' lecito arrabbiarsi, sfogarsi o restare delusi per le reazioni ostili della società,
ma ciò andrebbe fatto in modo
consapevole,
senza chiedersi se le reazioni della società siano ingiuste o sbagliate, ma accettandole piuttosto come naturali.
In ogni caso, qualunque sia il livello di consapevolezza della persona che mette in pratica un comportamento diverso da quelli
socialmente approvati, subendo così la reazione avversa della società, egli sarà sempre e comunque
considerato uno stupido agli occhi dei suoi contemporanei.
Pensiamo al primo (ipotetico) americano che decise di rinunciare ai propri schiavi,
nel 1800, quando la schiavitù era ancora moralmente accettata e legalmente riconosciuta.
La scelta equivalente, al giorno d'oggi, sarebbe quella di un allevatore che lascia liberi i suoi animali per diventare
agricoltore, perché convinto che gli animali abbiano gli stessi diritti degli esseri umani.
Eppure, così come oggi è comunemente ritenuto giusto tenere gli animali in fattoria, nel 1800 era
comunemente ritenuto giusto avere degli schiavi.
Furono proprio i primi americani che, passando per "stupidi", decisero di liberare i propri schiavi, ad essere i precursori
del movimento di abolizione della schiavitù. Il fatto che parteggiare per gli schiavi, all'epoca, fosse considerato un
comportamento immorale, stupido e cattivo, è raccontato in modo molto divertente da Mark Twain,
nel suo libro Le avventure di Huckleberry Finn:
"E va bene, allora andrò all'inferno" e quindi strappai il foglietto. Erano pensieri tremendi e parole tremende, ma erano state pronunciate. E le lasciai pronunciate com'erano e non pensai neppure di modificarle. Mi scacciai dalla mente l'intera faccenda e dissi che mi sarei rimesso a fare il cattivo, che era la mia linea, essendoci stato allevato, mentre l'altra non lo era. E tanto per cominciare, mi sarei messo a lavorare per sottrarre Jim alla schiavitù ancora una volta, e se avessi potuto escogitare qualcosa di peggio avrei fatto anche quello, perchè dato che c'ero dentro, e dentro per sempre, tanto valeva che andassi fino in fondo.
Note
1) Col presente saggio vogliamo dare un'accezione positiva al ruolo dei cosiddetti stupidi. Ovviamente la nostra definizione di stupidità è parecchio diversa dall'accezione comune del termine. Per un approccio meno serioso (che porta infatti a conclusioni diverse dalle nostre) vedasi il divertente saggio del proff. Cipolla.
2) New opinions are always suspected, and usually opposed, without any other reason but because they are not already common
[John Locke]
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