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La tradizione del compleanno hobbit

Introduzione

La tradizione dei regali hobbit è un'usanza per lo più sconosciuta, ma comunque viva e presente. In tutto il mondo vi sono persone che celebrano il proprio compleanno alla maniera degli hobbit. Per chi non lo sapesse, gli hobbit sono creature inventate dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien all'interno del ciclo di opere collegate col celebre romanzo "Il Signore degli Anelli". Pur trattandosi di una tradizione inventata di sana pianta da Tolkien, la filosofia del compleanno hobbit contiene insegnamenti molto profondi. E' in virtù di tali insegnamenti che alcune persone, come il sottoscritto, celebrano il proprio compleanno secondo la tradizione hobbit. Un esempio di svolgimento di compleanno hobbit, dal punto di vista meramente ludico, è disponibile qui, ma ovviamente ci sono mille modi di festeggiare un compleanno hobbit: ognuno è libero di organizzarsi come crede. L'unico punto vincolante, affinché si possa parlare di compleanno hobbit, è che il festeggiato non riceva alcun regalo ma, viceversa, sia lui a donare qualcosa alle persone con le quali celebra la ricorrenza della nascita.

Origini della festa di compleanno

Le origini della festa di compleanno sono piuttosto controverse. Alcuni studiosi fanno risalire la celebrazione dell'anniversario della nascita ai festeggiamenti che si svolgevano in onore delle divinità o di personaggi considerati comparabili alla divinità. Esistono cenni ai festeggiamenti del compleanno del faraone nell'antico Egitto, nella famiglia degli Erodi o ai festeggiamenti del compleanno di alcuni imperatori nell'Impero Romano. Tali festività imitavano, in qualche modo, la celebrazione del prototipo di compleanno per eccellenza, ovvero la rinascita del sole il 21 dicembre in occasione del solstizio d'inverno. Vedasi a tal riguardo il culto celtico di Belenos, la festa di Beltaine del 1° maggio e la celebrazione del Natalis Solis Invictus, riferito al culto di Mitra, diffuso nelle cultura egiziana, siriana e romana. In questa tipologia di compleanno i festeggiamenti consistevano in un giorno di festa nazionale, durante il quale il popolo era invitato a divertirsi e celebrare la nascita del festeggiato.

Alcuni autori tracciano invece le origini della festa di compleanno nella credenza di un legame tra la nascita di un bambino e le "forze mistiche" che operavano quel giorno, ad esempio spiriti, demoni o divinità. Anche in questo caso l'accensione delle candeline vorrebbe operare una sorta di magia simpatica, ricordando in qualche modo l'accensione del fuoco in onore della divinità, simbolo di buon auspicio sin dall'alba dei tempi. E' chiaro poi che il passaggio da "simbolo di buon auspicio" a "strumento capace di esaudire desideri" sia stato piuttosto semplice e naturale.
Altri autori ricordano che sugli altari di Artemide, nell'antica Grecia, venivano poste delle torte con delle candelina accese in onore del compleanno della dea, il sesto giorno di ogni mese. Ancora una volta quindi il compleanno sarebbe ispirato alle celebrazioni degli antichi culti pagani, ed avrebbe il duplice scopo di allontanare i demoni malvagi e recare fortuna e salute al festeggiato.

Il fatto di far risalire la festa di compleannno alle celebrazione dell'anniversario della nascita di divinità, faraoni e imperatori è solamente un'ipotesi che evidenzierebbe comunque il carattere "regale" della festa, durante la quale il protagonista invita il popolo ad astenersi dal lavoro, fare baldoria, ballare, bere e mangiare (spesso a spese del festeggiato). Non si parla, in questi casi, né di regali né di torte di compleanno.

Torta di compleanno

Altri studiosi enfatizzano invece l'origine europea della festa, citando l'uso già diffuso nel medioevo di preparare una torta in onore del festeggiato, e l'abitudine forse altrettanto antica di decorare la torta con una candelina. In questa tradizione il fuoco e il fumo prodotto dalla candeline avevano varie funzioni: emulare il fuoco che veniva acceso in antichità, tenere lontani gli spiriti malvagi (intesi anche come fate o streghe) e collegare il festeggiato con il mondo degli spiriti (soprattutto con lo "spirito guida" del festeggiato).
E' interessante notare che quest'usanza europea è piuttosto moderna e risale al tardo medioevo: durante il primo millennio infatti la celebrazione del compleanno era ritenuta un'usanza pagana, una pratica magica, e per questo era poco praticata dai cristiani.
In ogni caso la tradizione del compleanno hobbit, intesa come festeggiamento all'aperto, in mezzo al bosco, davanti ad un fuoco scoppiettante, sembrerebbe recuperare la tradizione originale della festa di compleanno molto più fedelmente degli usi e costumi contemporanei.

Fotografia di Guglielmo Paoletti

Origini della tradizione del regalo

Per regalo tradizionale intendiano la tradizione contemporanea e ampiemente diffusa che intende il regalo come un qualcosa acquistato per l'occasione (solitamente un oggetto) e donato al festeggiato quasi sempre come "pacchetto sorpresa fiocco munito". Sbirciando nel dizionario troviamo varie definizioni di regalo:

  • Etimologica: il far mostra di magnificenza, dar festa, sfoggiando benessere e/o offrendo ai presenti.
  • Sociale: un qualcosa ricevuto come manifestazione d'affetto, ma anche qualcosa ricevuto senza averlo richiesto o senza aver lavorato per ottenerlo (come ad esempio il dono di un talento innato).
  • Economica: il passaggio di proprietà di un bene, materiale o non materiale, da una persona ad un'altra senza alcuna compensazione diretta (altrimenti si parlerebbe di scambio commerciale).

Storicamente perciò non esiste alcuna tradizione legata all' acquisto del regalo. In passato i regali si manifestavano in qualità di oggetti, favori, talenti o addirittura eventi offerti in dono ad una persona. Nel caso particolare del compleanno, in quasi tutte le culture esiste l'abitudine di consegnare doni, nel giorno dell'anniversario della nascita, alla persona che compie gli anni. Tale tradizione sembra abbastanza antica e ampiamente diffusa, in quanto le origini pagane della festa di compleanno avevano principalmente lo scopo di portare buon auspicio al festeggiato, circondandolo di persone amiche, mangiando in sua compagnia e portandogli dei regali: questo "rituale" aveva lo scopo di portargli fortuna e difenderlo dagli spiriti malvagi. L'abitudine invece di acquistare l'oggetto da regalare pare al contrario essere piuttosto moderna, ed è nata probabilmente sulla spinta del consumismo e del capitalismo.
Per averne conferma basta chiedere ai nostri nonni: la maggior parte di loro, nel giorno del proprio compleanno, ricevevano solamente un bacio sulla guancia e un abbraccio. La diffusione dell'usanza della torta e dei regali è un fenomeno moderno, ed è divenuta una consuetudine popolare solamente dopo la seconda guerra mondiale.

Se guardiamo all'etimologia della parola regalo, inteso come "il far mostra di magnificenza", allora il compleanno hobbit sembra recuperare il significato originale della parola. Dopotutto, nella maggior dei casi, la venuta al mondo di un bimbo è un regalo fatto ai genitori, che ricevono in dono il figlio tanto atteso. E forse non è un caso che Tolkien, professore di filologia, esperto di storia inglese e delle tradizioni nord-europee antiche, abbiano deciso di "inventare" la tradizione del compleanno hobbit. E' ben noto che l'intenzione di Tolkien, nel lavorare al Silmarillion e al Signore degli Anelli, era quella di produrre una mitologia britannica fittizia, ma altamente coerente e filologicamente corretta. Non è quindi da escludere che il professore di Oxford abbia "scopiazzato" l'idea del compleanno hobbit ispirindosi a qualche antica mitologia o tradizione.

Non ci interessa comunque, in questa sede, discutere l'eventuale storicità o fonte d'ispirazione della tradizione del compleanno hobbit, che per quanto ci riguarda rimane una mera invenzione della fantasia di J.R.R. Tolkien. Ci interessa invece discutere i benefici sociali, psicologici ed ecologici di tale tradizione (per quanto inusuale).

Il regalo è fonte di disagio?

Se vi piace fare regali alle altre persone, e soprattutto se vi piace ricevere regali il giorno del vostro compleanno, probabilmente la tradizione del compleanno hobbit non fa per voi. Vi sono però moltissime persone che, proprio nel giorno del loro compleanno, percepiscono una sensazione di disagio, dovuta in parte alla consapevolezza di invecchiare, in parte alla stessa cerimonia del festeggiamento, che talvolta viene vissuta più come un dovere che come un piacere. Il fatto di ricevere dei regali, il dover fingere felicità davanti ad ogni dono, sia esso gradito o sgradito, può infatti risultare imbarazzante. Esistono varie scuole di pensiero sull'argomento, sia a favore che contro i regali, ed è chiaramente impossibile citarle tutte.
A titolo d'esempio consideriamo le seguenti due posizione antitetiche:

I regali sono belli proprio perché sono inaspettati, inattesi, cose che probabilmente non avrei mai acquistato

La maggior parte dei regali sono inutili, oggetti che devo conservare solo per compiacere chi me l'ha donato

Nel primo caso ben vengano i gadget scherzosi, gli oggetti inutili e tutto ciò che non ci occorre. Il regalo è comunque un piacere, perché rappresenta l'affetto "materializzato" del donatore, un piacevole pensiero, un modo simpatico e divertente di ritrovarsi in casa qualcosa che non avresti mai e poi mai pensato di acquistare.

Nel secondo caso il regalo, specie se inutile, è fonte di disagio. Chi lo riceve finisce magari col conservare in soffitta un soprammobile orribile, dono di un parente lontano, per ritirarla fuori ad ogni visita del donatore. Oppure ci si sente costretti, pur avendo ricevuto un regalo orribile, a contraccambiare, per non apparire maleducati o ingrati. Ecco il danno oltre alla beffa: qualcuno ha già sprecato dei soldi per acquistare un oggetto che non mi serviva ed io, per qualche strana legge del contrappasso, devo fare altrettanto: non sarebbe meglio se avessimo entrambi speso quei soldi per comprare qualcosa di nostro gradimento?

Chi rientra nella prima categoria è fortunato: continuerà a fare e ricevere regali come ha sempre fatto, vivrà sereno ogni compleanno e godrà tanto nell'acquistare cianfrusaglie quanto nel riceverle. Per tali persone il compleanno hobbit potrebbe essere solamente un pretesto per festeggiare, una tantum, il compleanno in modo alternativo e pittoresco.
Chi rientra nella seconda categoria vedrà invece nella tradizione del compleanno hobbit la soluzione di ogni problema. Esistono ovviamente moltissime altre soluzioni, altrettando valide e divertenti (vedi sotto).

Esiste, infine, un'altra causa di disagio provocata dai regali: le collette.
Capita frequentemente di voler fare un regalo "bello", qualcosa di "decente", e quasi sempre ciò si concretizza nella ricerca di un oggetto "costoso". Nasce così l'idea di organizzare una colletta per acquistare un regalo di gruppo.
In alcuni casi l'idea può essere un successo, ma non sempre. A volte il "regalo per delega" si tramuta in un semplice rituale di raccolta dei soldi, firma di un biglietto, partecipazione alla cerimonia dell'apertura. Non è raro, anzi è quasi la norma, che chi ha contribuito al regalo non sappia di cosa si tratta fino al momento dell'apertura del pacchetto.
Ecco che il regalo perde quasi completamente la sua natura originale: non manifesta più l'affetto di una persona, ma solamente la sua disponibilità a finanziare un acquisto. Non ci ricorda più il donatore, ma un gruppo di donatori, che spesso partecipano ignorando cosa ci viene regalato. Il dono ricevuto diventa anonimo, impersonale, completamente privato della capacità rievocativa del simbolo. Invece di dire "questa catenina apparteneva a mia nonna" o "quella cornice è un regalo del mio amico d'infanzia", diremo "questo me l'hanno regalato i colleghi d'ufficio".
In alcuni casi può addirittura accadere che i partecipanti contribuiscano per acquistare il diritto a firmare il biglietto augurale, spinti da pulsioni sociali conformiste più che da affetto sincero.
Infine, l'aggettivo "costoso" è spesso sinonimo di "bello", ma non è sempre detto che sia così ...

Soluzioni alternative

Compleanno Hobbit all'aperto Personalmente ho risolto il problema del disagio dei regali festeggiando il compleanno secondo la tradizione hobbit (foto a destra).

Si tratta di una scelta personale, motivata dalla passione per il mondo Tolkieniano, le feste all'aperto, i giochi di ruolo e le rievocazioni in ambito medievale. Non ultima, la passione per il cibo cucinato sul fuoco vivo, che assume tutto un altro sapore e significato. Esistono però moltissime altre soluzioni al "problema".

Ne cito alcune tra quelle che ho collezionato in questi anni, discutendo la questione con persone di un po' tutto il mondo.

Lo scambio

Una coppia di miei amici romani, alcuni fa, si ritrovò a festeggiare il Natale con pochi soldi in tasca.
I romani, si sa, non mancano d'inventiva, e trovarono una soluzione brillante: si scambiarono i computer. Se non si fossero fatti alcun regalo avrebbero suscitato la preoccupazione di parenti e amici, che avrebbero subito pensato ad un problema di coppia o a qualche difficoltà economica (non sempre le attenzioni degli altri sono un bene). Invece, con l'escamotage dello scambio bastò dire "Vedi il computer nuovo? Me l'ha regalato la mia ragazza" e "Ti piace? Me l'ha regalato il mio ragazzo". Per la serie: cosa occorre inventarsi per non far preoccupare le persone ci vogliono bene.

Ti dico cosa voglio

Altra soluzione, diffusa in molte famiglie sia a Natale che in occasione dei compleanni, è quella di chiedere al festeggiato cosa desidera. I più ingegnosi raccolgono una manciata di preferenze diverse, in modo da lasciare al festeggiato il dubbio sulla natura del regalo e garantire un minimo di sorpresa. E' una buona soluzione, efficace e garantita, ma il regalo diventa alla fin fine un mero scambio di acquisti reciproci. Sempre meglio che niente, ma sicuramente poco romantico e completamente slegato dalla tradizione.

Non facciamoci regali

E' una scelta oggi abbastanza diffusa. Dopo anni di angosce, stress da acquisto dell' ultimo momento, regali deludenti e denaro sprecato, molte persone arrivano a stipulare un accordo del tipo:
- Senti, siamo amici da anni, no? Che ci vogliamo bene lo sappiamo, vero? Non serve un regalo per dimostrarlo, giusto? Che ne dici se lasciamo perdere i regali e con quei soldi ci passiamo una serata da qualche parte, assieme?

Tutte soluzioni valide, abbastanza consuete e quindi di facile applicazione. In particolare l'ultima, se vista alla luce delle origini storiche della festa di compleanno, sembrerebbe recuperare più di tutte il vero significato delle ricorrenza, enfatizzando l'aspetto "regale" della celebrazione intesa come "distrubuzione della festività al popolo".
Ogni soluzione è comunque valida, perché lo scopo principale di una festa è divertirsi, e siccome il divertimento è un'esperienza soggettiva, ognuno dovrebbe festeggiare il proprio compleanno come preferisce.

Il regalo hobbit

La cerimonia del compleanno hobbit va in parte contro la tradizione della festa di compleanno, perché è il festeggiato a fare i regali invece di riceverli. Da un'altro punto di vista però la tradizione del compleannno hobbit recupera il significato più vero e antico della parola regalo, perché incentiva lo scambio di oggetti di proprietà del donatore e considera altamente inappropriato l'acquisto di un oggetto ai fini di regalarlo.
La cosa curiosa è che il regalo hobbit sembra soddisfare un po' tutte le correnti di pensiero, sia quella a favore del regalo tradizione, sia quelle contrarie. Vediamo perché:

Credete che i regali siano belli perché sono cose che il ricevente non avrebbe mai comperato?

Non c'è nulla di più facile che riciclare un regalo inutile e tramutarlo in regalo hobbit. Se volete regalare qualcosa che la persona non avrebbe mai acquistato, date un'occhiata in soffitta, in cantina, negli scatoloni delle cianfrusaglie o negli armadi che aprite meno spesso. Troverete sicuramente decine di libri, oggetti, chincaglierie, soprammobili, vestiti e cianfrusaglie che non usate più, e che il destinatario del regalo non sognerebbe mai di comperare. Ma che forse potrebbe apprezzare più di voi, o addirittura gradire.

Credete che i regali siano belli perché vi ricordano chi ve li ha dati?

Pensate ad un oggetto che un vostro amico ha posseduto per anni. Forse glielo avete visto usare, l'avete notato a casa sua tutte le volte che andavate a trovarlo, glielo avete sempre invidiato e gli avete chiesto decine di volte "ma dove l'hai trovato?". Un bel giorno, il giorno del suo compleanno, l'amico vi invita a casa sua, organizza una bella festa con le persone più care, infine vi consegna un pacchetto e dentro trovate l'oggetto del vostro desiderio. Il suo, l'originale, non una copia comperata per voi. Guardando quell'oggetto, per l'intera esistenza, penserete a chi ve l'ha donato, al fatto che l'ha usato per anni, e che poi se ne è privato per darlo a voi. Esiste forse regalo più bello?

Vi piace ricevere i regali e non volete rinunciarvi?

Nella società contemporanea riceviamo regali una volta all'anno, in occasione del nostro compleanno, e almeno ogni mese dobbiamo pensare ad un regalo per qualche amico, conoscente o parente. Se la tradizione hobbit venisse adottata anche solo dalla vostra cerchia di amici, accadrebbe esattamente il contrario. Una volta all'anno dovreste preoccuparvi di distribuire qualche decina di pacchetti, ma poi, durante l'anno e parecchie volte al mese, vi ritrovereste un regalo per voi tra le mani.

Non vi piace spendere soldi per i regali?

Col regalo hobbit non ci sono costi, né acquisti, né danni al portafoglio. Anzi: vi troverete una casa più spaziosa, avrete l'occasione per riordinare un po' le vostre cose e fare una cernita degli oggetti che possedete ma usate poco.

Non vi piace inquinare l'ambiente producendo oggetti di consumo?

Il regalo hobbit consiste nel riciclaggio di oggetti tra persone. Si tratta di una consuetudine già molto diffusa tra neo genitori, che spesso regalano via "passamano" carozzine, fasciatoi, passeggini e soprattutto abiti per l'infanzia. Allargando questa abitudine a tutti i regali si avrebbero benefici per l'ambiente, riduzione degli sprechi e incentivazione di un'economia basata sulla produzione di beni e servizi utili ed ecosostenibili, anziché sul commercio di gadget e cianfrusaglie usa e getta.

Dare via qualcosa di mio? Qualcosa a cui tengo? Non ci penso neppure!

Happy Birthday Parliamo tanto di karpe diem, ci riempiamo la testa di motti incentrati sul "vivere qui ed ora", ripetiamo continuamente che si "vive una volta sola" e che "tutti prima o poi dobbiamo morire". Intanto accumuliamo oggetti come se fossimo immortali, compriamo ogni anno più libri di quelli che riusciamo a leggere e conserviamo montagne di cose dicendoci "un giorno, quando avrò tempo, chissà ...".

Solamente in occasione di un trasloco ci rendiamo conto di possedere molto più di quello che ci serve.
La tradizione del regalo hobbit ci invita, una volta all'anno, a riflettere sulla brevità della nostra esistenza, a goderci il presente e liberarci del superfluo, senza sprecare né gettare nulla. E' un'occasione per chiederci se godiamo veramente a fondo di ciò che possediamo, o se qualcuna delle persone attorno a noi potrebbe goderselo di più. Inoltre, il regalare un oggetto ad una persona cara è un modo per rinunciare ad esso mantenendolo "nei paraggi".
Un distacco sicuro dal punto di vista emotivo, che spesso non implica nemmeno la rinuncia all'utilizzo dell'oggetto stesso, ma solamente un cambiamento di "residenza" dell'oggetto in questione.
Dopotutto, chi è più felice? Chi possiede una casa in montagna, ma non trova mai il tempo di andarci, o chi trascorre tutte le estati nella casa di montagna degli amici?

Conclusioni

J.R.R. Tolkien Tolkien diceva che se non riesci a liberarti di un oggetto allora è lui a possedere te, non viceversa.
Noi possediamo un oggetto solamente nel momento in cui riusciamo a liberarcene, ad esempio tramutandolo in dono per qualcun'altro.
Il professore di Oxford considerava talmente importante tale messaggio da scrivere un romanzo di oltre mille pagine sull'argomento, inventandosi una storia di fantasia per comunicare all'umanità il proprio pensiero:

Il potere corrompe, e solamente chi riesce a rinunciarvi può vivere sereno, migliorando il mondo

Il compleanno hobbit è un modo simpatico, intelligente, divertente ed utile per mettere in pratica tale insegnamento. Inoltre, sembrerebbe che l'usanza del compleannno hobbit sia molto più vicina alla tradizione originale del compleanno, che invita a celebrare il festeggiato ricevendo in omaggio la sua "regalità". Persino la pratica della festa all'aperto, attorno al fuoco, pare recuperare le origini più antiche della festa di compleanno. Se poi pensate che essere nati in inverno sia una scusa per dire "ma fuori fa freddo", forse vi tornerà utile sapere che negli ultimi vent'anni ho celebrato circa una ventina di feste in inverno, compresi natali, capodanni, epifanie e ovviamente il mio compleanno, che cade in febbraio. La legna, dicevano i nostri nonni, scalda due volte: quando la fai e quando la bruci.
Ma se proprio il falò all'aperto non fa per voi, potete sempre festeggiare al chiuso, magari in taverna o al ristorante. E come regalo hobbit potreste semplicemente chiedere agli invitati di non portare nulla, a parte se stessi, ed offire voi la cena ai presenti.
Più regale di così ...


Bibliografia

  • "The Lore of Birthdays" di Ralph e Adelin Linton - Rider 1953.
  • "Birthday parties around the world" di Barbara Rinkoff - M. Barrows 1967.