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Guadagnare commerciando

Un modo di guadagnare in Elite Dangerous è dedicarsi all'attività di trading, ovvero alla compra-vendita e trasporto di beni commerciali. Il trading viene spesso confrontato con altre attività pronunciando frasi del tipo "io guadagno 30 milioni l'ora" oppure "fai così e porti a casa 50 milioni l'ora". Purtroppo ha poco senso valutare un'attività di trasporto in termini di profitti orari, perché il tempo di viaggio, così come la quantità di merci trasportate, dipendono dalla nave. In particolare:

1. Il tempo di percorrenza della rotta dipende dalla capacità di salto della nave.

Esempio: la nave A percorre la rotta in 2 salti, la nave B in 4 salti. Ne segue una differenza di 4 salti sul viaggio di andata e ritorno, pari a circa 3-4 minuti di viaggio. Su una rotta con 10 minuti di viaggio ciò corrisponde ad una variazione di quasi il 40% dei profitti orari.

2. Il profitto della rotta può non scalare linearmente con il tonnellaggio della nave.

Esempio: la nave A (classe media, 200 T di cargo) guadagna 20 milioni l'ora. Una nave B (classe large, 400 T di cargo) potrebbe guadagnare 40 milioni l'ora. Ma se la rotta in esame prevede solo piazzole di atterraggio medie, la nave B non può sfruttare la rotta.

A questi fattori vanno poi aggiunti i tempi di analisi necessari per trovare la rotta (ricerca su Inara, verifica della rotta in gioco ecc.), dimensioni del Fuel Scoop (se la rotta prevede molti salti), utilizzo dell'auto-pilota, longevità delle rotta (esaurimento dell'offerta, cambiamento dei prezzi sul mercato ecc.). Quindi, per poter confrontare attività diverse tra loro occorre normalizzare i profitti, in modo da renderli indipendenti dalla nave.

A tal fine introduciamo il profitto normalizzato [1]:

Profitto per anno luce e tonnellata equivalente [crediti per T∙LY]

Questo è un indicatore assoluto, che permette di confrontare attività diverse, perché indipendente dalla nave (e dalla sua configurazione). Al contrario, il profitto orario:

Profitto per ora e tonnellata equivalente [crediti per T∙h]

è un indicatore relativo, dipendente dalla nave.

La questione è la stessa che nasce quando si confrontano i pesi di sostanze diverse: ha poco senso chiedere se è più pesante un pezzo di ferro o una pepita d'oro, perché un metro cubo di ferro pesa più di un granello d'oro. Possiamo invece confrontare il peso specifico dei due materiali. Dopodiché, una volta noto il volume del materiale in questione (la nostra nave) possiamo dedurre il peso del minerale.

Nel nostro caso, una volta noto il profitto normalizzato Pn, per ottenere il profitto orario basta cronometrare la durata di un viaggio di andata e ritorno (A/R):

Profitto orario = (Pn ∙ ΔS ∙ Ca) / ΔT

Dove ΔS è la lunghezza della rotta in anni luce (A/R), Ca il tonnellaggio della nave, ΔT il tempo di viaggio (in ore). Questo approccio permette di valutare la bontà di attività diverse in modo assoluto, confrontando i relativi profitti normalizzati. Dopodiché, una volta selezionate le rotte che si sembrano più interessanti, possiamo stimarne i profitti orari per navi diverse tra loro (ed eventualmente aggiustare la build della nave di conseguenza).

Tipi di rotte commerciali

Nella nostra analisi abbiamo identificato tre tipi di rotte commerciali:

  • Rotta standard: tratta commerciale breve, scalabile e ripetibile. Queste rotte dovrebbero coincidere con quelle suggerite da strumenti come Inara o EDDB, e possono essere sempre individuate facilmente, in qualsiasi momento.
  • Rotta occasionale: tratta commerciale breve, scalabile e ripetibile, ma difficile da individuare, oppure non duratura. Rotte di questo tipo vengono scoperte più o meno per caso, e molto raramente sono identificabili attraverso Inara o EDDB: questo perché durano fintanto che non vengono esaurite, quindi funzionano solo se difficili da scovare.
  • Rotta eccezionale: qualsiasi tratta commerciale ad alto profitto, ma non necessariamente né breve, né scalabile, nè ripetibile. Si tratta di rotte che promettono guadagni enormi, trovabili tramite Inara o EDDB, ma che di fatto si dimostrano essere delle rotte "usa e getta". Questo per vari motivi, quali ad esempio: l'offerta del materiale viene esaurita dopo pochi minuti, l'acquirente era una Fleet Carrier che nel frattempo si è spostata, il mercato è cambiato ecc.
Misure trading
Analisi statistica delle rotte standard

Risultati

Abbiamo identificato le seguenti formule di conversione dei profitti:

Profitto normalizzato (Pn) = Margine Lordo / Distanza (A/R) [crediti per T∙LY]

Stima del profitto orario ≈ 3 ∙ Margine Lordo [crediti per T∙h]
(assumendo un tempo di circa 20' tra andata e ritorno)

E dedotto le seguenti stime di massimo profitto commerciale (indichiamo con K$ e M$ le migliaia e milioni di crediti):

Nr.RottaMax Lordo [K$/T]Max Pn [$/T∙LY]Max Orario [K$/T∙h]Python [M$/h]Type 9 [M$/h]
1Standard273591082276
2Occasionale3887519038133
3Eccezionale55700036773257

Nelle ultime colonne abbiamo stimato i profitti orari per due ipotetiche navi, dedotti moltiplicando il Max Orario per l'ipotetico tonnellaggio della nave (rispettivamente 200 T e 700 T). Questo per ribadire che il profitto normalizzato è solo un indicatore assoluto di qualità della rotta, non necessariamente proporzionale al profitto orario.

Esempio: una rotta con un elevato profitto normalizzato potrebbe rendere meno di una rotta con un basso profitto normalizzato, se le due rotte richiedono più o meno lo stesso tempo di viaggio. Per approfondimenti vedasi la nota [1].

Ecco perché abbiamo indicato in blu i valori assoluti (teorici) e in rosso i valori relativi (concreti), che sono dipendenti dalla nave. Infine, siccome ha poca utilità valutare il profitto delle rotte eccezionali (perché potrebbero rivelarsi solo una perdita di tempo) abbiamo evidenziato in giallo i valori delle rotte "usa e getta".

In conclusione:

  • Quando si tratta di confrontare la bontà di una rotta commerciale con altre attività di trasporto non si dovrebbe parlare di guadagno orario, ma si dovrebbero convertire i guadagni in termini di profitti normalizzati e poi confrontarli tra loro (assumendo che le distanze di viaggio nei sistemi siano di poche centinaia di secondi luce).
  • Una rotta commerciabile standard, ovvero facile da trovare, scalabile, ripetibile e veloce, ha un massimo profitto normalizzato di circa 360 / T∙LY. Rotte di questo tipo possono far guadagnare indicativamente tra i 20 e gli 80 milioni l'ora (a oltranza).
  • Una rotta commerciabile occasionale, ovvero più o meno ripetibile ma difficile da scovare, ha un massimo profitto normalizzato di circa 900 / T∙LY. Queste rotte possono far guadagnare indicativamente tra i 40 e i 130 milioni l'ora (se le troviamo, e finché durano).
  • Il trading è un'attività caratterizzata da un profitto normalizzato che spazia tra i 350 e i 900 Crediti / T∙LY. Questo è l'intervallo di valori che andrebbe usato per confrontare il trading con altre attività di trasporto in modo indipendente dalla nave. In questo modo è possibile farsi un'idea "ad occhio" se una certa attività è più o meno redditizia di un'altra, pur ignorando la configurazione della nave.

In estrema sintesi:

Non ha senso affermare che una rotta fa guadagnare X milioni l'ora.
Ha invece senso dire che una rotta fa guadagnare X milioni l'ora per una certa nave Y (build dettagliato) e sulla distanza Z (in anni luce).

[1] La formula usata per calcolare il profitto normalizzato non è lineare rispetto alla distanza del viaggio. Per questo motivo può capitare che rotte ad elevato profitto normalizzato abbiano profitti orari minori di rotte a basso profitto normalizzato. Ecco perché il profitto normalizzato è solo un'indicatore di qualità, da usarsi per farsi un'idea approssimata della bontà di una rotta, e non una misura diretta del profitto. Quest'aspetto è approfondito nell'appendice del PDF disponibile qui sotto.