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Manifesto Internauta

Alcuni anni fa ebbi l'onore di intervistare un internauta. All'epoca, credo fosse l'estate del 2095, gli internauti erano solo una parte del movimento illegale. Per questo motivo il governo aveva vietato anche di pubblicare articoli riguardanti gli internauti, ma, per mia fortuna, non vietò mai le interviste. Adesso le cose sono cambiate: oggigiorno disponiamo di un diritto internazionale che regola la lotta agli internauti, oltre alla cooperazione delle forze di polizia dell'intero pianeta.
Da anni la scelta degli internauti è illegale in ogni nazione, ma si stima che solo in Europa ne esistano almeno un migliaio, nascosti dietro la facciata di compositori musicali, doppiatori, scrittori o, perché no, giornalisti. Insomma, il fenomeno non si è ancora estinto. Perciò, adesso che la legge lo permette, ho deciso di pubblicare questa intervista. Spero essa riesca a graffiare la vostra anima come accadde a me quell'estate, stipato nella cella afosa dell'internauta, con le ciglia fradice di sudore, aggrappato al registratore come fosse l'unica cosa reale attorno a me.

Allora, iniziamo : perché hai accettato di concedermi un'intervista?
Perché sono un maledetto egocentrico. E quindi voglio che la mia vita venga narrata. E so già quale sarà la tua prossima domanda: l'egocentrismo fa parte del credo dell'internauta, vero?
No. Ne ho già discusso invano con gli psichiatri, durante la perizia, ma è una cosa che solo un altro Internauta potrebbe capire. Io preferisco dire che sono l'uno la concausa dell'altro. Tutto è unità. Noi siamo solo dei vortici nel flusso della realtà. Io sono scorbutico, misantropo ed egoista sin dalla nascita. Per questo ho abbracciato il movimento Internauta, non viceversa.

Si ... ehm ... mi hai davvero tolto le parole di bocca. Passiamo allora alla, diciamo, terza domanda
Quando hai deciso di diventare un internauta?

La domanda è mal formulata. Dovevi dire "quando hai scoperto di ...".
Internauti si nasce, non si diventa. Al massimo nasci Internauta ma, con un po' di fortuna, un buon conto in banca e una famiglia serena ti fai una vita normale. Capita a parecchi. Alcuni di noi li invidiano, citando motti del secolo scorso come "ah, se avessi preso la pillola blu!".
Ma io li trovo patetici. Trovo patetici i mancati Internauti così come trovo tristi gli Internauti che li invidiano. Piuttosto io invidio quelli come te, diciamo i "normali". Siete felici, non avete mancato nessun obbiettivo, non vorreste far cambio con la nostra condizione ... insomma, siete a posto.
E giustamente siete la maggioranza.

Capisco. Però non mi hai ancora detto come ... cioè quando hai capito di essere un internauta?
Hai ragione. Perdonami. Sono invadente in ogni conversazione. Sono capace di interrompermi da solo più volte. Un maestro della divagazione. Sarei in grado di saltare di palo in frasca per ore, prima di rispondere alla tua domanda. Ad esempio, tu che sei un giornalista, mi sai dire l'etimologia del detto "saltare di palo in frasca"? Scusami, sto divagando di nuovo.
Dunque: quando l'ho capito? Fammi pensare.
Mmm ... diciamo che ho iniziato ad avere dei sospetti verso i sei anni, quando mi fecero osservare che giocavo più spesso da solo che con gli altri bambini. Un altro segnale forte giunse a sedici anni, quando degli amici mi invitarono ad andare in centro con loro, un sabato pomeriggio. Ricordo bene che risposi: "no, preferisco stare a casa. Devo pensare". Ovviamente mi presero tutti in giro, ed io mi sentii strano e sbagliato. A volte penso che se non fossi venuto a sapere del movimento Internauta mi sarei suicidato prima dei trent'anni.
Comunque, per rispondere alla tua domanda, accadde a 25 anni. Conobbi uno di loro, mi raccontò come viveva, mi trasmise una luce ed un entusiasmo che mi abbagliarono. Non pensai ad altro che per settimane. I miei problemi si dissolsero come rugiada nel deserto e nel giro di sei mesi ero uno di loro. Libero e felice.

Uno di loro? Ecco una domanda a cui non avevo pensato ... si dice siate un movimento di individui isolati, senza alcuna aggregazione. Eppure tu ne parli come fosse una confraternita ... puoi spiegare?
Probabilmente lo è. Dipende da cosa intendi. Io mi sono sempre sentito molto vicino a tutti gli Internauti che ho avuto modo di incontrare, ogni volta è stato come ritrovare un fratello o riconoscere una sorella. Quindi il termine "confraternita" lo potrei trovare anche di buon gusto. Però alla fine ognuno sta per i fatti suoi.
Magari ci si consulta per qualche consiglio, per confrontarsi. Esistono ovviamente degli Internauti anziani che guidano i primi passi dei più giovani. Ma sono rari e ovviamente si tratta sempre di mitomani.
Non esiste un Internauta altruista. Così come non esiste un Internauta sfruttatore. Quindi nessuno ti aiuterebbe mai, né per denaro né per bontà. Ma per fortuna esistono i mitomani, ai quali, sotto questo punto di vista, possiamo concedere l'appellativo di Maestro.

Puoi raccontarmi come ti hanno arrestato?
Mi sentivo troppo sicuro, ecco perché mi hanno preso. Non avrei mai creduto di essere indagato, altrimenti avrei preso qualche precauzione. Non ho fatto nulla di osceno, anzi: trovo quasi ridicolo confessare il mio atroce atto illegale. A volte dubito fortemente di essere io il pazzo.
Avevo affittato una casetta in montagna per una settimana. Avevo diffuso le solite scuse tra parenti e amici, in modo da creare un alibi pressoché perfetto e coerente. Mai avrei pensato che mi avrebbero spiato dal satellite per un'intera settimana. Hanno fatto irruzione in casa esattamente allo scoccare della 24° ora del 7° giorno, l'ultima notte. Mi trovarono intento a lucidare la mia collezione di soldatini di piombo. Ricordo che ero in manette prima ancora di avere il tempo di alzarmi dalla sedia. Mi hanno arrestato nell'istante esatto in cui violavo il periodo massimo di "stato di veglia senza contatti sociali" concesso dalla legge. Comportamento che, da quanto ho capito, voi non Internauti considerate quasi la definizione della nostra filosofia.

Perché non è così? Il vostro culto principale è l'isolamento, giusto?
Beh ... lo è perché siamo costretti ad isolarci. Il nostro vero obbiettivo è la Libertà, non l'isolamento. La libertà di guardare la televisione per ore, se ci va, senza dover chiedere il parere a nessuno prima di cambiare canale. La libertà di mangiare un cioccolatino dietro l'altro, lasciando le carte sul divano, senza percepire l'opprimente sensazione di fare pulizia prima che rientri qualcuno. Farsi un bagno caldo quando e come ci piace, liberi dalla preoccupazione che qualcuno possa disturbare. O peggio ancora, senza sentirci in colpa perché qualcuno ci chiede per quanto ne abbiamo ancora.
Nel nostro eden concettuale, gli Internauti sono liberi di staccare il videotelefono per giorni, di non lavarsi, di restare a letto fino a tardi e dedicarsi alle passioni più svariate: pittura, musica, collezionismo, poesia ... e chi più ne ha più ne metta.

Ma ... queste mi sembrano richieste abbastanza comuni. Non è necessario diventare un internauta per godere di questi piccoli ... chiamiamoli piaceri della vita.
Facile dirlo per te. Scommetto che da bambino hai avuto modo di annoiarti. Magari hai passato ore ed ore da solo, senza sapere dove sbattere la testa. Per la maggior parte degli Internauti la noia è una chimera. Prendi me, ad esempio: mia madre ha partorito otto pargoletti, di cui io ero il penultimo. Credi che io abbia mai avuto modo di annoiarmi? Credi abbia mai avuto una camera tutta mia e un po' di sana privacy? A vent'anni ero ancora costretto a dividere la stanza con due dei miei fratelli. A ventuno mi ero arruolato in Marina per di andar via di casa, sperando di trovare un po' di pace e tranquillità a bordo di una nave. Ma fu un'altra delusione. Nemmeno quando ero nella mia cabina avevo la certezza della solitudine. C'erano le ispezioni a sorpresa, le esercitazioni, i colleghi di lavoro che venivano a trovarmi. Alla fine diventa un chiodo fisso, ti sembra di non respirare ... dopotutto a noi basterebbe sapere che potremmo restare soli se lo volessimo. Ma, da quando l'isolamento sociale è diventato illegale, il richiamo della solitudine si è fatto ancora più irresistibile. Sai, il gusto del frutto proibito ...

Da come parli si direbbe che gli internauti sono vittime di genitori asfissianti. Ma allora, come spieghi i numerosi figli unici che hanno abbracciato il movimento?
Quelli sono davvero tosti. Ma sono molto rari. Sono gli Internauti più puri, i più solari, i più determinati. Non ne hanno mai pizzicato uno da quel che mi risulta. E non ci riusciranno mai.
Nessuno degli "Elementi Unici", come li chiamiamo noi, diventerà mai un Maestro. Loro non si espongono, non rischiano. Probabilmente non violano mai il periodo di solitudine massimo consentito. Hanno avuto la fortuna di saggiare la solitudine nella loro infanzia ed hanno imparato a dosarla.
Ah, già. Dal tuo sguardo vedo che non ti ho ancora risposto. Come li spiego, hai detto, vero?
Beh, semplice: di solito un bambino che cresce da solo ha due modi di reagire. O si annoia a morte diventando chiuso, solitario e introverso, narcotizzandosi davanti al video, oppure scopre Fantasia. Il che equivale a dire che diventa un Internauta. Allora la sua infanzia cambia drasticamente, inventa un mondo tutto suo e lo assoggetta al suo piacere. E ovviamente questo alimenta un senso di responsabilità ... un po' come il Piccolo Principe di Saint-Exupèry.

Quindi secondo te i figli unici che diventano internauti lo fanno ... diciamo ...per vocazione?
Si. Ma più che vocazione direi per passione. A mio parere ci prendono gusto da piccoli e poi non possono più farne a meno. Se ci pensi, quando esistevano ancora le religioni vi erano persone che sceglievano di dedicarsi alla preghiera nei conventi di clausura. In India e in Tibet molti saggi vivevano da eremiti sulle vette dell'Himalaya. E nessuno pensava fosse sbagliato. Magari lo trovavano strano, incomprensibile, ma per lo meno non era vietato. Allo stesso modo gli Elementi Unici sono persone che hanno apprezzato sin dall'infanzia il piacere della gioia interiore. Nella maggior parte dei casi, da quel che mi risulta, sono artisti. Specialmente pittori. Ma a volte si trovano ancora dei veri e propri guru, persone che citano la meditazione con la stessa brama con cui gli alchimisti medievali parlavano della Pietra Filosofale.

Tutto ciò è molto strano, devo ammettere che mi ero fatto un'altra idea del movimento. Sai, tutte quelle storie sulla misantropia e sulla lotta all'amore. Ecco, per esempio, puoi spiegarmi com'è possibile che un movimento composto per lo più da artisti sia contrario all'amore tra uomo e donna?
Nessuno di noi è contrario all'amore, il nostro messaggio è stato mal interpretato. La diffusione abusiva della "Lista completa dei Narcotici" voleva essere solo una provocazione, nessuno ha mai detto che l'amore non esiste. Noi volevamo solo far presente che, secondo la definizione medica corrente, una droga è "una qualsiasi sostanza esterna all'organismo la quale, mediante interazione biologica con lo stesso, produce uno stato di benessere, sollievo e dipendenza".
Volevamo essere sarcastici, quindi abbiamo preso la definizione alla lettera e sbattuto l'amore al primo posto nella lista. E se ci pensi, è davvero così per la maggior parte degli esseri umani. Quando la persona amata fugge con un altro, questi individui soffrono le stesse pene del drogato in crisi di astinenza. Anzi, in molti casi la delusione amorosa conduce all'odio e alla violenza, con effetti sociali ben più pericolosi.

Hai detto che non siete contrari all'amore, eppure ne parli come se fosse una droga pericolosa dalla quale stare alla larga. Vuoi forse dire che non lo praticate ma nemmeno lo condannate?
Lo condanniamo nel senso che non lo sentiamo adatto a noi, ma lasciamo gli altri liberi di "farsi" d'amore se proprio ci tengono tanto. E poi ho sempre usato il termine "amore diffuso tra gli umani", che è ben diverso dall'Amore Puro da noi professato. Se hai letto la nostra "Lista completa dei Narcotici", avrai notato che nei primi quattro posti c'erano quattro diversi tipi di amore, ma l'Amore Puro non era citato. Quello è l'unico che, secondo noi, vale la pena vivere.

Si, ho studiato la vostra lista, all'università. Ma mi piacerebbe sentirla enunciare da un vero internauta. Ti va?
D'accordo. Se permetti eviterò di parlare delle droghe comuni quali eroina e moon-power, ma andrò a citare direttamente quelle in cima alla lista ... dunque ... fammi ricordare ... ah si, erano elencate in quest'ordine: Amore Vero, Amore Affettivo, Amore di Scambio ed infine Amore di Necessità. Iniziamo dall'ultimo, che è ovviamente il più banale.
L'Amore di Necessità era, nella nostra lista, la base della piramide e quindi non un vero e proprio "amore". Rappresentava più un fenomeno sociale, non una relazione sentimentale. Tra gli esempi di Amore di Necessità avevamo infatti elencato tutte quelle interazioni tra individui dettate dalla quotidianità: il buongiorno al vicino di casa, il saluto al collega, le due chiacchiere scambiate con il cameriere. Diciamo che riguardava i cosiddetti "conoscenti".
Subito sopra si trovava l'Amore di Scambio. Esempi tipici possono essere le relazioni di solo sesso, ma anche le tacite alleanze tra persone che hanno bisogno l'uno dei favori dell'altro. Nella nostra lista era citato il gruppo del Bridge come esempio: ti frequenti da anni, ti conosci bene, ma in realtà cerchi quelle persone per il piacere di giocare a carte contro un essere umano e non contro un simulatore. Se uno degli elementi del gruppo smette di giocare, ecco che viene rimpiazzato rapidamente da un'altra persona. Il meccanismo dell'Amore di Scambio si basa sul concetto: "se tu dai una cosa a me, allora io do una cosa a te". Più o meno consapevole.
Poi veniva l'Amore Affettivo, semplice ed immediato: vuoi bene all'altra persona. La chiami per vederla, senza curarti di dove si andrà o di cosa si farà. Ti preoccupi per lei, la proteggi e ne senti la mancanza. Ma è solo un istinto animale, un sentimento che scaturisce con il tempo tutte le volte che vi è armonia. In realtà non ha nulla a che vedere con l'Essenza della persona amata.
Infine, in cima alla piramide, si trovava l'Amore Vero. Per usare un'immagine allegorica, l'Amore Vero è quello della persona che da' senza tendere la mano in attesa di essere ricambiata. Se le due persone si amano a vicenda, questo sentimento può portare rapidamente verso uno stato di estasi e di fusione completa.
In altre parole, i due calici si riempiono l'un l'altro, vicendevolmente, non curanti di ciò che ricevono. Si tratta dell'amore per quello che la persona è, non per quello che la persona da'. Per questo motivo era in cima alla lista: in questa chiave metaforica, l'Amore Vero potrebbe essere davvero la droga più pericolosa tra tutte quelle conosciute.

Perché pericoloso? Cosa vi è di sbagliato in questo amore? Non è forse l'amore perfetto?
Tutt'altro. Ma vi somiglia molto, da cui la sua pericolosità. L'Amore Vero è un tranello. Basta pensare alla sua definizione: "amo ciò che la persona è, non ciò che mi dà".
Ma cosa significa "amare ciò che la persona è"? Nella maggior parte dei casi, significa sentirsi felici nel "percepire" l'altra persona. Una sua frase, un'idea, un sorriso ... tutto ciò che la persona "è" ci rende felici. Ma rende felici NOI, non la persona amata. E' pur sempre un amore egoista, basato sulla percezione della bellezza, magari interiore, ma pur sempre bellezza.
Si tratta di un cavillo filosofico se vuoi, o di una questione lessicale. Ma secondo noi fa la differenza. Alla fine, l'Amore Vero è una beffa, una escamotage elegante per dire "ti amo per ciò che sei, non per ciò che mi dai". Ma è una menzogna, in quanto nel "dare" non vanno annoverate solo le coccole, i regali e gli abbracci: le persone "danno" sé stesse per il semplice motivo che noi le percepiamo. Quindi l'Amore Vero è solo una definizione comoda, utile a placare la nostra coscienza. Ci illudiamo di amare in maniera non egoista per quieto vivere.
Chiudiamo lo scheletro nell'armadio e buttiamo via la chiave.

E l'Amore Puro di cui hai parlato? Cosa ha di diverso dall'Amore Vero?
L'Amore Puro per eccellenza lo si può trovare in alcuni genitori. Essi vogliono solo la tua felicità, la pongono al di sopra del loro desiderio di averti vicino. L'Amore Puro è scevro dal senso del possesso, si alimenta con la distanza tanto come con la vicinanza. E' un amore disinteressato, privo di gelosia. Un esempio tipico: se amo una donna la quale apprezza i gioielli, sarò felice nel vederla indossare l'anello che le ha donato un amante, anche se ciò la potrà allontanare da me.
Ma, secondo il governo, questo amore non è umano. E' quindi è illegale. Per questo siamo considerati dei mostri, degli alieni. Per questo siamo braccati come terroristi. Siamo ritenuti pericolosi per questa società. Secoli fa è toccato alle persone di colore, poi agli ebrei, gli extra-comunitari ed infine ai drogati. Adesso che vige la pace mondiale, il liberismo più totale e la tolleranza multi etnica, la paura dell'uomo non ha più un nome. Adesso tocca a noi fare da capro espiatorio. Siamo noi quelli sbagliati.

Mi stai dicendo che l'Amore Puro esiste tra gli Internauti? Che tra voi amate in questa maniera?
Concettualmente si. Nella pratica ciò è molto raro. Se pensi alla difficoltà del trovare l'anima gemella nel vostro caso, capirai che per noi le possibilità sono quasi nulle. Ma vi sono stati casi di Amore Puro tra Internauti, circa un centinaio in questo secolo. E ovviamente sono diventati leggenda, favole con cui alimentare la nostra speranza. Coppie in grado di convivere isolati dal mondo, felici l'uno delle passioni dell'altro, capaci di dormire sotto lo stesso tetto alternando isolamento e fusione in perfetta armonia. Il mio sogno è quello di sapere la persona amata nella stanza affianco, intenta a dipingere, legati solo da un sottile cordone spirituale: ed ecco che allora io sarò parte del suo quadro, così come lei sarà parte della mia poesia. Uniti eppure separati. Come tutte le cose che compongono l'universo.

E' una bella immagine. Ho avuto modo di leggere alcune delle tue opere e le ho sempre trovate interessanti. Hai mai pensato di scrivere qualcosa sul movimento Internauta?
Una volta l'ho fatto. Ho scritto una finta intervista ad un Internauta, un po' per dissacrare l'argomento, un po' per dire a me stesso: "ma dai che non sei un Internauta: hai solo una fantasia contorta!"