Analisi della battaglia di Waterloo

Analisi della battaglia

La battaglia di Waterloo è forse la battaglia più famosa in assoluto. Esistono centinaia di libri sull'argomento, che descrivono la battaglia quasi minuto per minuto. A partire da V. Hugo, moltissimi autori, storici, appassionati di storia militare ed esperti di strategia hanno discusso l'ultima debacle di Napoleone. Per evitare di scrivere l'ennesima recensione sullo svolgimento della battaglia, questa pagina si focalizza solamente su alcuni aspetti che ritengo particolarmente importanti:

  1. Quali erano le forze effettivamente schierate in campo la mattina del 18 giugno 1815? In altre parole, quali erano gli organici degli eserciti francesi, inglesi e prussiani?
  2. Come erano schierati i diversi eserciti all'inizio della battaglia?
  3. Perché Napoleone ha perso? Quali sono le cause della sua sconfitta?

Ordini di Battaglia

Per quanto riguarda la prima domanda (cioè gli organici degli eserciti) ho riassunto l'esito delle ricerche in tre fogli elettronici, che riassumono (a livello di brigata) il numero di unità presenti nei tre schieramenti. Comparando diverse fonti, ho cercato di far tornare i conti con il numero di uomini che erano presenti quel giorno sulla piana di Waterloo.

I dubbi principali riguardano il numero di francesi presenti sul campo. Data la vittoria anglo-prussiana, abbiamo informazioni più chiare sui loro organici. Considerando invece che l'esercito di Napoleone concluse la battaglia in rotta, è naturale che ci siano più dubbi sull'ammontare delle truppe francesi.

Per fare un esempio, alcuni testi collocano la 7° divisione di Girard (2 brigate per un totale di 4.678 uomini) con Napoleone il giorno della battaglia. Ciò non è del tutto certo, perché secondo altre fonti quel giorno la divisione di Girard era stanziata a Fleurus, decimata dopo la battaglia di Ligny. Secondo altri, la 7° divisione era assegnata a Grouchy, che aveva ricevuto l'ordine di tenere sotto controllo i prussiani nei pressi di Wavre.

Per risolvere dubbi come questo ho cercato di far quadrare i conti, che significa: sommare il numero di uomini delle divisioni presenti, confrontarlo con il numero di uomini totale dell'esercito e dedurne un'analisi consistente. Questi dati sono stati poi confrontati con quelli ottenuti partendo dagli Ordini di Battaglia iniziali (relativi all'intera campagna del giugno 1815) e sottraendo le perdite registrate durante le battaglie precedenti (Quatre-Bras e Ligny). I risultati dei diversi approcci forniscono un resoconto consistente, che dovrebbe essere abbastanza affidabile. In particolare, per quanto riguarda la 7° divisione di Girard, la conclusione è che essa non fosse presente a Waterloo durante la battaglia.

La mia ricostruzione degli Ordini di Battaglia effettivi, in formato XLS, è disponibile qui: francesi, inglesi, prussiani.

Ordini di Battaglia francesi
Ordini di battaglia francesi
Ordini di Battaglia inglesi
Ordini di battaglia inglesi
Ordini di Battaglia prussiani
Ordini di battaglia prussiani

Schieramento iniziale

La disposizione iniziale dell'inglesi, arroccati sulle colline di M.te Hougmont e M.te San Jean, è abbastanza certa. Il problema non si pone nemmeno per i prussiani di Blucher, che arrivarono sul campo nel pomeriggio dopo aver eluso la guardia di Grouchy. Anche in questo caso i dubbi principali riguardano perciò la posizione iniziale dei francesi.

Abbiamo affrontato la questione comparando le fonti storiche con la disposizione delle forze in campo suggerite da alcuni wargames. Pur trattandosi di "giochi" (sarebbe meglio dire "simulazioni") i wargames napoleonici sono creati in seguito ad una lunga ricerca, operata da esperti ed appassionati di storia militare: ne segue che un buon wargame è spesso la sintesi, riveduta e corretta, delle fonti storiografiche. Qui sotto mostriamo alcuni esempi di analisi sul posizionamento delle forze in campo.

Motivi della sconfitta

L'analisi della battaglia è spesso correlata all'annosa domanda: Napoleone avrebbe potuto vincere a Waterloo?
Prima di rispondere ricordiamo quali sono state le principali cause della sconfitta francese:

  1. Condizioni metereologiche (piogge straordinarie di inizio estate): il terreno molle impedì di usare in modo efficace l'artiglieria fino alle 13:00 circa, riducendo così il vantaggio francese
  2. Soult come Capo di Stato Maggiore al posto di Berthier: Berthier era un maestro nell'inoltrare gli ordini, mandando sempre più corrieri del necessario. Soult era meno preciso e a volte inviava solo un corriere, senza avere la certezza che l'ordine arrivasse a destinazione
  3. Mentalità Ancient Régime di Grouchy: Grouchy era un generale d'origini aristocratiche, poco motivato e piuttosto rigido. Un generale della rivoluzione, o comunque moderno, probabilmente sarebbe stato più flessibile e avrebbe soccorso Napoleone, invece di rispettare rigidamente gli ordini (che erano quelli di inseguire i prussiani)
  4. Assenza di Murat: i grandi successi della cavalleria erano spesso merito di Murat, ma Napoleone non lo volle con sé a Waterloo
  5. Condizione fisiche di Napoleone: il giorno della battaglia Napoleone non era in forma e non riuscì a seguire personalmente tutte le fasi della battaglia, delegando parte del comando a Ney
  6. Incapacità di Ney: probabilmente Ney non era motivato a vincere. Poche settimane prima della battaglia aveva giurato al re Luigi XVIII di riportare Napoleone in una gabbia di ferro a Parigi. Invece fece buon viso a cattivo gioco e tornò a schierarsi al fianco dell'imperatore. Le sue scarse capacità come condottiero (a volte fin troppo impavido) unite alla scarsa motivazione, gli impedirono di sostituire Napoleone in modo dignitoso

A queste considerazioni, che riguardano solamente i francesi, aggiungiamo il vantaggio degli alleati.

Wellington era reduce della campagna di Spagna, dove aveva sempre vinto contro i francesi (mai comandati da Napoleone). Wellington era anche l'unico a conoscere bene il terreno, e già anni prima della battaglia aveva detto "Se dovessi difendere Bruxelles mi metterei proprio lì".

Napoleone faceva affidamento sul fatto che Blucher fosse sconfitto, ma il prussiano era famoso proprio per la sua capacità di trascinare gli uomini: dopo la sconfitta di Ligny, pur essendo caduto da cavallo ad oltre settant'anni, riuscì a riorganizzare un esercito di sbandati e riportarlo in battaglia, eludendo la guardia di Grouchy.

Quest'analisi suggerisce che il giorno della battaglia i giochi ormai erano fatti. Forse Napoleone avrebbe potuto vincere, ma probabilmente non sarebbe bastato cambiare i piani del 18 giugno, ma rivedere almeno l'impostazione della catena di comando (Soult, Ney e Grouchy). Ricordiamo però che la strategia di Napoleone, nei giorni precedenti la battaglia, era stata tuttosommato corretta (anche se non perfetta): Napoleone era riuscito a sorprendere gli eserciti alleati, incuneandosi tra loro e affrontandoli separatamente. E' per questo motivo che viene spontaneo puntare il dito sulla battaglia di Waterloo, essa è stata il mancato coronamento di una campagna vittoriosa. Anche se le probabilità erano a sfavore di Napoleone (vedi elenco qui sopra) nessuna battaglia è persa in partenza: l'imperatore era riuscito più di una volta a vincere anche in condizioni svantaggiose.

Conclusioni

Le ipotesi su se e come Napoleone avrebbe potuto vincere a Waterloo non appartengono alla storia, bensì al mondo delle speculazioni non verificabili. Coloro che volessero approfondire la questione possono cimentarsi coi diversi wargame (da tavolo o per computer) che simulano la battaglia: alcuni wargame sono storicamente molto fedeli e permettono di rivivere passo passo gli eventi della battaglia. In teoria un wargame ben realizzato permette di simulare la battaglia compiendo scelte diverse da quelle di Napoleone, Wellington e Blucher. Tanto più è fedele la simulazione, tanto più attendibile è il risultato della stessa (pur restando un'ipotesi non verificabile). Una proposta di wargame di questo tipo, realizzato cercando un compromesso tra giocabilità e fedeltà storica, è disponibile qui. Un elenco di wargame più avanzati, adatti ad un pubblico più esperto, è invece disponibile qui.